Industria automobilistica italiana. Fondata nel 1910 al Portello di Milano con il
nome di ALFA (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), diede vita a una serie di
modelli che la resero presto competitiva sul mercato e che si distinsero per
prestazioni e guidabilità: la prima vettura in assoluto fu la 24 HP, che esordì
nel 1911 nella targa Florio. Presa in gestione dall'ingegnere napoletano Nicola
Romeo nel 1914, nel 1915 la società contava 300 dipendenti, con una produzione
annua di 600 vetture. Assunse l'attuale denominazione di
A.R. nel 1918 e
nel 1920 nacque la prima vettura con il marchio
A.R. (croce rossa in campo
bianco, simbolo di Milano, e biscione visconteo): la Torpedo 20-30 HP. In seguito
all'uscita di scena di Nicola Romeo (1928), si affermarono le vetture a 6 cilindri,
leggere, veloci e brillanti e iniziarono a essere prodotte macchine in serie. Nel
1929 nacque, all'interno dell'
A.R., la Scuderia Ferrari, creata per le corse.
Nel 1932 l'
A.R. venne assorbita dall'IRI e si ritirò dalle competizioni: le
sue vetture da corsa continuarono a correre sotto il segno del cavallino rampante
della Scuderia Ferrari, che rappresentava l’
A.R. in gara. Dalla metà
degli anni Trenta fu intrapresa la produzione di camion e autobus. Nel 1938
sorse la Scuderia
A.R. Nel 1939 fu inaugurato a Pomigliano d'Arco,
presso Napoli, uno stabilimento per la produzione di motori d'aviazione.
Nel dopoguerra all'interno dell'azienda fu avviato un processo di ammodernamento:
furono costruiti motori marini, motori avio e persino cucine elettriche, e si
riattivò la produzione automobilistica. Il 1950 fu l'anno della svolta industriale
e sportiva per l’azienda milanese, che si lanciò nella progettazione di serie.
Negli anni Cinquanta il vero fiore all'occhiello fu la Giulietta Sprint. In quegli
anni presero piede le prime collaborazioni tra la casa automobilistica e stilisti
carrozzieri e furono presentate le prime vetture che lanciarono il
"made in Italy". Si passò dalle circa 5.000 vetture prodotte annualmente nel periodo
1953-54 alle 60.000 del 1965-66. Furono inoltre raggiunti accordi con la società
francese Renault per il montaggio in Italia delle autovetture Dauphine,
R4 e R8. Nel 1960 iniziò la costruzione dello stabilimento di Arese
(Milano), entrato in funzione nel 1963, dove furono trasferite le produzioni
ancora parzialmente effettuate nei vecchi impianti del Portello. La prima vettura
prodotta ad Arese fu la Giulia, venduta in oltre un milione di esemplari nelle
diverse versioni. Nel 1968 venne aperto un nuovo grande stabilimento a Pomigliano
d'Arco (Napoli), denominato Alfa-Sud, per la produzione di vetture di media cilindrata.
Furono gli anni della spider 1600 Duetto e dell'Alfetta. Colpita da una grave
crisi nella seconda metà degli anni Settanta, nel 1980 l'
A.R. stipulò
un accordo con l'industria automobilistica giapponese Nissan, nel tentativo
di superare i problemi aziendali. Nel 1986 venne ceduta dall'IRI al gruppo FIAT,
che la concentrò insieme a Lancia in un nuovo raggruppamento denominato "Alfa
Lancia S.p.A.", operativo dal 1989. Negli anni Ottanta si produssero l'Alfa 33, l'Alfa
75, l'Alfa 90 e l'Alfa 164. Negli anni Novanta, l'
A.R. costituì un punto di forza
all'interno della FIAT grazie alla produzione di auto di media e alta cilindrata:
l'Alfa 155, l'Alfa 156 (eletta auto dell'anno 1998), la Spider, la Coupé S7, l'Alfa
145, l'Alfa 146, l'Alfa 166, l'Alfa 147 (auto dell'anno 2001). Il nuovo millennio si
aprì all'insegna di una profonda crisi dell'
A.R., che nel 2002 mise in
cassaintegrazione migliaia di lavoratori e, in particolare, licenziò centinaia
di dipendenti dello stabilimento storico di Arese. La casa automobilistica continuò a
produrre vetture caratterizzate da stile, eleganza e tecnologia, proponendo, tra gli
altri, i modelli Alfa 159, Alfa Romeo Brera, Kamal e Alfa Crosswagon Q4.